
- Febbraio 23, 2023
Chi, nel corso della sua esistenza, non ha mai aspirato a trovare il proprio posto nel mondo a partire da giovanissimo? Il senso di appartenenza, la famiglia come base sicura, uno spazio in cui essere liberi di esprimersi, la scuola come luogo in cui crescere, confrontarsi e imparare. Eppure a volte, trovarlo, non è così immediato, non è così scontato. Perché possono mancare le basi a volte, altre pur essendoci non vengono a supporto nei momenti del bisogno, nei momenti delle scelte, quelle che sin da giovane possono dare una direzione complicata alla propria giovane vita.
Da queste riflessioni nasce il format ‘Il Posto Giusto’.
La storia di una giovanissima, arrivata in comunità da minore con alle spalle già una vita costellata di passi falsi, difficili da recuperare da sola a 15 anni.
Dal palco racconta alle platee di studenti la sua storia prima e dopo la comunità, condividendo emozioni, pensieri, sogni e paure e soprattutto la fatica fatta per riappropriarsi della sua vita, il cammino che ha dovuto percorrere per trovare, alla fine il suo posto, il posto giusto.
Musiche, letteratura, informazioni scientifiche e racconti si intrecciano sapientemente condotte dal palco dal regista Pascal La Delfa, che accompagna la protagonista in questo viaggio di andata e ritorno dal buio.
L’importanza della testimonianza
Verena è di Bolzano e ha 20 anni. Oggi vive a Innsbruck dove sta frequentando l’Università di Interpretariato da 2 anni e ha appena terminato l’Erasmus a Trieste, dove ha vissuto per un anno.
Oltre a questo, collabora con Il progetto di prevenzione di San Patrignano dal 2021, mettendo a disposizione la sua esperienza condividendola con migliaia di studenti di tutta Italia. Ogni anno mette da parte i soldi per fare 2 piccoli viaggi in paesi europei, perché vuole conoscere il mondo, ma soprattutto perché ha sete di vita. Perché la sua vita, non è sempre stata così.
Verena è arrivata a San Patrignano a 15 anni indirizzata dai servizi sociali e dal Tribunale dei Minori della sua città. È stata accolta dal centro minori femminile della comunità. Per i primi 6 mesi non capiva nemmeno dove era, tanti erano gli psicofarmaci da cui si doveva liberare. Alcool, poi cannabis, poi cocaina e infine eroina. Questa è la sua rapida escalation cominciata a 12 anni. L’escalation di una ragazzina che, come tanti altri della sua età, sbatte la porta della cameretta, sta a tavola con le cuffie, ha sempre il muso, a casa parla poco, ma magari a scuola va bene e allora il problema si pensa sia passeggero, sia un momento, che poi tutto passerà…
Ma a volte è necessario chiedere aiuto!